Raggruppamento A: Medici Chirurghi e Odontoiatri agli stipendi di Pubbliche Amministrazioni  
 
 
 
 
Intervista a Serafino Zucchelli
Una nuova Onaosi più forte e radicata nel Paese



Intervista in formato PDF
 

Il progetto che ha in mente la Lista “Per una nuova Onaosi” guidata da Serafino Zucchelli in vista delle prossime elezioni del Comitato di Indirizzo dell’Ente (le prime con le regole del nuovo Statuto) punta proprio a iniettare nuova linfa alla Fondazione. Per Zucchelli i paradigmi da seguire sono quelli della “trasparenza e dell’allargamento dei servizi di assistenza e supporto” utilizzando in modo efficiente le disponibilità dell’Ente.

Dottor Zucchelli perché avete scelto di chiamare la vostra lista “Per una nuova Onaosi”?
Innanzitutto la scelta del nome non dev’essere vista in contrapposizione alla gestione precedente che già si era incamminata sulla strada del rinnovamento.
La ragione di questa opzione risiede nel fatto che, viste le nuove disposizioni di legge per la cui emanazione si sono spese le organizzazioni sindacali che si sono associate nella lista, abbiamo ora l’opportunità di iniziare un nuovo percorso. Sia a livello gestionale-organizzativo, sia per realizzare nuove forme di aiuto e sostegno, tenendo conto dei mutamenti demografico-sociali intercorsi in questi anni.

Tra le novità più rilevanti vi è quella dell’elezione diretta degli organi direttivi.
L’Onaosi è il primo Ente previdenziale per cui è prevista l’elezione diretta. Le nuove procedure ci forniscono regole chiare e trasparenti, testimoniate anche dal fatto che vi saranno tre liste in competizione. È un aspetto molto importante e ciò m’inorgoglisce perché inserisce nella vita della Fondazione una procedura di rappresentanza limpida e democratica. Certo, far votare circa 160 mila persone non sarà agevole, ma è una scommessa sulla partecipazione democratica. Anche per questo tra le nostre priorità vi sarà quella di rafforzare l’informazione della Fondazione attraverso il potenziamento del sito internet e con l’introduzione di una newsletter che possa informare regolarmente i contribuenti in merito alle attività e i servizi offerti dall’ente.

Nel vostro programma parlate di realizzare nuovi servizi.
A cosa vi riferite?

I mutamenti demografici hanno visto innalzarsi il numero degli anziani e ci dicono al contempo che il numero degli orfani è destinato a diminuire. Ma la novità non è solo la crescita della curva di vecchiaia, ma è anche il fatto che in una platea così ampia come il mondo medico, esistono varie tipologie di fragilità che possono intercorrere nei vari percorsi della vita e, proprio come prescrive la nuova legge, la fondazione deve pensare di predisporre soluzioni assistenziali e di sostegno diverse, fermo restando che la priorità è sempre legata agli orfani.

Tra le vostre proposte c’è l’istituzione di una commissione statutaria. Perché?
Intanto lo Statuto ha esteso a quattro/quinti il numero dei componenti che vengono eletti direttamente, mentre il restante è ancora nominato dagli Ordini di appartenenza (medici e odontoiatri, farmacisti, veterinari). Noi consideriamo che questo cambiamento di regole elettorali possa non essere definitivo e che la prospettiva sia quella di estendere ulteriormente la quota degli eletti direttamente dagli iscritti. Inoltre la vita di ogni ente è in divenire e la nostra proposta di istituire una commissione sullo Statuto va quindi letta come una volontà da parte dell’Ente di vigilare su se stesso per essere reattivo ai cambiamenti e alle novità, sì da essere sempre più adeguato alle esigenze che via via si porranno.

Il vostro manifesto elettorale parla anche di una redistribuzione geografica della strutturazione dei servizi. Cosa avete in mente?
La Fondazione possiede due collegi storici a Perugia e centri formativi a Perugia, Torino, Bologna, Pavia, Padova, Messina. Già negli ultimi trent’anni il numero degli orfani che risiede a Perugia è molto ridotto perché quasi sempre l’assistenza si effettua in famiglia attraverso varie altre tipologie di intervento. I centri formativi che, voglio ricordare, forniscono agli studenti universitari un’assistenza di alto livello a un costo calmierato, non sono diffusi su tutto il territorio nazionale. Da qui la nostra proposta di estendere geograficamente l’offerta, segnatamente alle Regioni del centro-sud dove esiste un bisogno maggiore. Certo, compatibilmente con le risorse a disposizione.

Altro aspetto decisivo, appunto, è quello legato alle risorse.
La nostra lista è espressione di un accordo tra tutti i sindacati che oggi si ripromettono di servire la professione anche in campo assistenziale.
L’impegno che assumo a nome di tutta la lista è di utilizzare nel modo più efficiente ogni risorsa derivante dai contribuenti per il potenziamento dei servizi e di ridurre i costi di gestione delle strutture dell’ente e in particolare degli organismi collegiali al minimo indispensabile.

 
       
 
     
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    Comunicato Stampa del 16 febbraio 2011  
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